Dott.ssa Elena Bottacini

LA PIU' AMATA DAI PAZIENTI ITALIANI

QUANDO L'OCCHIO NON VEDE BENE, che fare?

Quando l'occhio presenta difficoltà visive, è importante considerare una vasta gamma di patologie che possono interessare l'organo visivo. Queste includono il distacco della retina, il glaucoma, uveiti, emorragie vitreali, abrasioni corneali e traumi oculari. Queste condizioni sono spesso degenerative e più comuni nella terza età, ma possono colpire anche individui più giovani.

La dottoressa Bottacini sottolinea che, sebbene l'età sia un fattore significativo, le persone con condizioni mediche preesistenti possono avere maggiori rischi. È essenziale considerare non solo l'età, ma anche le condizioni di salute generali dei pazienti per valutare correttamente le problematiche oculari.

Una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo sono fondamentali per preservare la salute visiva e prevenire complicazioni gravi. I pazienti dovrebbero sottoporsi regolarmente a controlli oculistici per monitorare eventuali cambiamenti nella vista e individuare precocemente eventuali segni di patologie oculari.

La prevenzione riveste un ruolo cruciale nella salvaguardia della salute degli occhi. Adottare uno stile di vita sano, proteggere gli occhi dall'esposizione ai raggi UV e indossare occhiali da sole protettivi sono solo alcune delle misure preventive consigliate per mantenere la salute visiva nel lungo termine.

Consultare regolarmente un oculista e seguire le indicazioni del professionista sono passi fondamentali per garantire una visione sana e prevenire complicazioni oculari che potrebbero compromettere la qualità della vita.

HO A CUORE LA TUA SALUTE


io so che il paziente non è una macchina da riparare e la malattia non è soltanto un problema fisico ed anche se di questa macchina io curo solo un particolare l'occhio, mi dedico alla sua salute con tutta la mia conoscenza! Per questo, prendersi cura del paziente, anche solo di un occhio, è un'azione composita e complessa, che ha bisogno di più di una dote.

  • La conoscenza. Un buon medico deve essersi formato con diligenza e conoscere in maniera approfondita la materia.
  • L'umanità. È interessato alla persona, prima che al paziente, e conosce il suo nome.
  • La sicurezza. Un buon medico deve essere sicuro di sé.
  • L' empatia. Deve riuscire ad identificarsi con il malato.
  • La pazienza. Sa dedicare tempo alle esigenze del paziente.
  • L'ascolto. Un buon medico deve sapere ascoltare il malato.
  • La comunicazione. Sa parlare con chiarezza e semplicità, sa essere compreso.
  • La vicinanza. È raggiungibile facilmente.
  • Il rispetto. Non viene mai meno al riguardo per il paziente.
  • L'attenzione. Un buon medico segue in ogni momento il malato, con precisione e attenzione.

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DOTT.ssa ELENA BOTTACINI


I sintomi del glaucoma

IIl glaucoma è una patologia nella quale il deflusso dell'umore acqueo è ostacolato: il liquido quindi si accumula e la pressione dell'occhio aumenta, comprimendo il nervo ottico e provocando un danno irreversibile alle fibre nervose. La lesione del nervo ottico causa un'alterazione del campo visivo che può restringersi del tutto, comportando un danno permanente alla vista.

Il glaucoma si presenta principalmente in 2 forme:

il glaucoma acuto ad angolo chiuso

  • il glaucoma acuto ad angolo chiuso, che può portare a danni irreversibili in un tempo ridotto, si manifesta con dolore intenso all'occhio, cefalea localizzata, nausea e vomito; è più comune in soggetti ipermetropi con l'avanzare dell'età;

Il glaucoma cronico semplice ad angolo aperto

  • il glaucoma cronico semplice ad angolo aperto, che è il più comune ed è dovuto ad un progressivo malfunzionamento delle vie di deflusso con aumento non doloroso della pressione oculare, che causa danni irreversibili al nervo ottico senza che il paziente se ne renda conto. Si manifesta lentamente e colpisce spesso persone di età superiore ai 50 anni;

La terapia del glaucoma

La terapia del glaucoma varia a seconda delle caratteristiche specifiche della malattia diagnosticata: l'elemento comune però è l'eccessiva pressione intraoculare, per cui in ogni trattamento l'obiettivo principale è ridurre la pressione, verificandone la stabilizzazione e monitorando l'arresto della progressione dei danni al nervo ottico se già iniziati.

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